La poesia è sogno, e le parole nel loro concatenarsi restituiscono immagini dando forma ad una potente realtà immaginifica. La vita come ci appare nel nostro dormiveglia. Prediligo il dormiveglia alla veglia, le atmosfere rarefatte non definite che si evolvono e si trasformano oniricamente altrove. Luoghi che ci appartengono nel nostro inconscio non delimitati da barriere emotive. La raccolta nasce in questi anni di pandemia, e da uno stato di dormiveglia che l'isolamento forzato ha inflitto alla vita di ogni giorno, e ho provato a definire qualcosa che non si può definire, solo per un rilievo etico che riguarda e investe un certo tipo di scrittura. La poesia è sogno? In questi anni lo è stata. Questa domanda si è identificata nello stato di dormiveglia in un risveglio della coscienza evocata e palpabile attraverso le parole.