L'aggressione russa all'Ucraina ha riproposto drammaticamente il problema della guerra e destabilizzato l'ordine geopolitico mondiale, mettendo in evidenza il ruolo dell'industria bellica come fornitrice di armi e fomentatrice di conflitti armati, spesso nascosto dietro retorica bellicista. L'uso di armi sempre più devastanti sta portando ad una escalation che rischia di fare esplodere un conflitto nucleare, con conseguenze catastrofiche per la razza umana e l'ecosistema globale. Esiste un'alternativa? "Il tempo è forse (quasi) scaduto. Il tempo di leggere questo libro aiuta a diventare più consapevoli della possibilità di essere artigiani di pace con le proprie scelte". Dalla prefazione di Giorgio Grimaldi Per impedire la "reciproca distruzione assicurata", è necessario superare il pregiudizio che attribuisce alla nonviolenza una scarsa capacità di incidere sulle logiche del realismo politico e attivare forme di resistenza nonviolenta; contemporaneamente, bisogna trasformare l'Unione europea da comunità di stati ad una vera e propria federazione al di sopra di nazionalismi etnici e sovranismi, capace di controllare la produzione e il commercio delle armi.