Il sistema tributario italiano ha assunto le forme di una vera e propria babele fiscale. Un labirinto normativo che rende sfuggente qualsiasi sotteso tentativo di corretto inquadramento giuridico. L'incertezza interpretativa e, ormai, diventata un elemento costitutivo del rapporto tributario. In ambito europeo, la Commissione ha "criticato" sette Stati membri - Belgio, Cipro, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Malta e Paesi Bassi - per le lacune riscontrate nei loro sistemi fiscali che agevolano forme di aggressive tax planning. Al contrario, le regole tributarie dovrebbero eliminare la possibilità di realizzare pratiche elusive e assicurare un effettivo legame tra la (giusta) imposta e il luogo dove viene svolta l'attività economica (reale). Infine, il nuovo quadro macro economico e lo shock esogeno della crisi, rendono ancor più urgente trovare delle soluzioni su possibili scenari di crescita dei territori (Special Economic Zones), nell'ambito di quel «triangolo virtuoso» composto da investimenti infrastrutturali, riforme di sistema e politiche di bilancio responsabili.