Meglio abbandonare le posizioni rassicuranti e allenarsi a diventare "squilibristi" anziché cercare un punto di stabilità in un mondo precario. Tredici esercizi per raggiungere uno stato di squilibrio dinamico, ossia una condizione di inquietudine interiore che consenta al praticante/lettore di questo libro di andare oltre il semplice concetto di "mantenersi in forma" (non parliamo di benessere fisico ma psicologico e spirituale), per accogliere quello di darsi una forma, ossia di ridefinire se stessi a partire dal rapporto con gli altri. Tredici parole (tra cui ascolto, mitezza, benedicenza, silenzio...) che vengono indagate e interrogate attraverso suggestioni narrative e approfondimenti psicologici e filosofici per tentare di individuare un punto di equilibrio, e dunque uno sguardo inedito sul mondo e su noi stessi, che richiede però uno sbilanciamento, un rischio, un moto di uscita da sé e l'abbandono di una posizione rassicurante.