Siamo in un manicomio. Siamo negli anni Cinquanta. Siamo nella mente di un uomo che è impazzito per amore. Intorno a noi i mille volti della follia e un cupo mistero da risolvere senza l'aiuto della logica, che qui non può regnare. "La mente è una specie di madre che può coccolarti, ninnarti, insegnarti oppure farsi matrigna e torturarti cercando gli angoli più nascosti del tuo dolore, mettendoti paura quando non ci sarebbe ragione per averne, lasciandoti solo al buio, circondato dai rumori più terrificanti. È come se trovasse tutte le ferite e ci buttasse sopra il sale. Prende i tuoi ricordi, quelli belli e quelli brutti, li infila tutti in un sacco nero, li fa sparire, e insieme ai ricordi sparisci tu, il tuo mondo, le ragioni che ti fanno continuare a vivere".