Cetta Petrollo torna alla poesia con questa raccolta, in cui si fanno via via più evidenti i riflessi di una introspezione profonda, che non rinuncia mai - però - al confronto con la realtà del mondo e della vita, come "fenomeni" letterari e affettivi. «L'autrice si fa apprezzare per l'agilità brillante dei movimenti, per quella sua sottile e discreta ironia, spesso serpeggiante, talvolta tra i momenti o i desideri di una tenerezza in cui qualcuno va "tirando bacetti in silenzio"» (dalla prefazione di Maurizio Cucchi).