Le opere filosofiche di Hannah Arendt non sono, per inciso, un collage senza un ordine determinato, ma un filo diretto con la vita, ognuna è il frutto del pensiero e del vissuto. Le sue parole, il linguaggio, le conferenze, le lezioni, gli scritti sono testimonianza di una donna che non acconsente tacitamente, semmai dissente, disobbedisce, si eleva dal flusso della violenza e della menzogna per tutelare gli altri, per sostenere un pensiero che possa giovare al benessere della pluralità, per comprendere innanzitutto, in fondo è questa l'essenza di ciò che dice: comprendere perché non si formino pregiudizi, ma giudizi obiettivi, critici; così si forma la sua individualità, allo stesso modo si augura un futuro costruito su fondamenta solide non oggettivate nel falso mito dell'utilità, né dell'inganno. Arendt è semplicemente Hannah Arendt e solo leggendola si può comprendere ciò che è, ma soprattutto ciò che dona. Questo volume intende confermare proprio tali questioni, senza appigli, indagando nello specifico la sua filosofia politica.