"Dialoghi con Leucò" è l'opera a cui Pavese tiene di più e che ritiene la sua più significativa: in essa reinterpreta i miti greci, ridà vita ai personaggi della mitologia, utilizzandoli per affrontare e risolvere i temi a lui cari: il rapporto tra uomo e natura, l'ineluttabilità del destino, l'intensità del dolore e la morte. Scritti tra il 1946 e il 1947, si tratta di ventisette dialoghi spogliati di ogni dimensione narrativa con un solo obiettivo: svelare l'essenza dell'uomo.