La Londra degli anni Trenta è un mondo in cui il denaro e le convenzioni sociali hanno un ruolo determinante per il futuro di una persona. Gordon Comstock, ultimo rampollo di una famiglia della classe media tormentata dalle difficoltà economiche, avrebbe i numeri per farsi strada, se non fosse che è un poeta e, soprattutto, un ribelle. Decide quindi di sottrarsi alla dittatura del denaro per scrivere il grande poema della sua vita, e accetta un lavoro mal pagato in una squallida libreria. Imbocca così una spirale discendente, in cui rischierà di perdersi, e si salverà solo grazie alla dedizione della fidanzata Rosemary, sempre al suo fianco. "In alto l'aspidistra", proposto qui in una nuova traduzione che restituisce in modo attuale le sfumature lessicali dell'originale, è un capolavoro che oggi più che mai urge rileggere, una parodia di un certo mondo intellettuale inglese che per lo sguardo disincantato di Orwell sulla società del tempo anticipa i suoi grandi romanzi distopici scritti nel dopoguerra. Prefazione di Paola Mastrocola.