«Celestecielo ha mani morbide incapaci di ferire, sa cosa voglia dire lasciarsi distruggere o anche solo segnare e ha capito che non fa per lei spezzare chi dice di amare.» Questa volta cosa farai: lascerai andare o ci riproverai? Alla Locanda dei cuori in sospeso chi si sente spezzato si può ritrovare. Non è un luogo di riposo e nemmeno di incontro, ma un luogo di ritorno, da cui si può raggiungere di nuovo il punto in cui tutto ha avuto inizio, lontano fino a dove si spinge il cuore. Le vite, qui, sono come film in soggettiva: basta riavvolgere il nastro e ripercorrere il passato per trovare le risposte che si cercano. Le nostre scelte, d'altronde, nascono tutte in quello che abbiamo vissuto. Una ragazza spezzata si risveglia in una camera della locanda, senza ricordare chi sia e da dove venga, ma al suo fianco Celestecielo è lì per aiutarla, per mostrarle quello che da soli, senza cambiare prospettiva, non è possibile vedere. Le due scopriranno di avere molto in comune: la vita di Celestecielo non è mai stata semplice da che è nata, e quello per Nottenebra, che si illude di poter cambiare, è un amore tossico da cui non riesce a fuggire. Ma si sa, spesso l'amore che pensiamo di meritare è lo stesso che abbiamo ricevuto o che non ci è mai stato dato. E così, pensiamo di amare una persona e invece finiamo per vedere solo una parte di lei, quella che, in qualche modo, ci ricorda qualcosa di familiare, che sia una casa in cui abitare o un inferno da sistemare. "Donne che ci credono ancora" è la nuova, commovente storia in versi e in prosa di Mattia Ollerongis, autore di "Ti stavo pensando".