"La scrittura di Danila Olivieri prende corpo da una dolcezza inquieta. Il suo canto è libero e, in quanto tale, parte dal moto emotivo per ordinare, in un sorta di ritorno ideale alla luce, la matassa sciolta dei ricordi e del presente, cercando la delicatezza di una parola capace di rendere in chiaroscuro il reale e avvilupparlo al corpo-poesia come fosse pelle... Nella purezza formale e musicale del dettato poetico, lo scavo lirico dell'Autrice parte sempre e comunque dalla densità del tempo, dal suo trascorrere: l'urgenza è cercare la radice dell'essere, o il senso di un divenire enigmatico, mai pienamente certo." (Dalla Prefazione di Ivan Fedeli)