Per anni al cuore della protesta femminista, il termine «oggettualizzazione» - con il quale si indica qualsiasi atteggiamento tenda a ridurre una persona a una cosa - è ormai entrato a far parte del lessico quotidiano e dei più recenti dibattiti in materia di sessualità, etica, politica, potere. Ma trattare qualcuno come un oggetto vuol dire necessariamente trattarlo come uno strumento? L'oggettualizzazione non può in nessun caso convivere con il rispetto o con l'amore per l'altro? In questo breve e denso saggio, Martha C. Nussbaum attinge alla filosofia, alla letteratura e al costume - spaziando dall'Ulisse di Joyce a «Playboy», da Marx a Lady Chatterley, da Kant all'industria della pornografia hardcore - per analizzare i differenti tipi di oggettualizzazione e le contraddizioni sociali e culturali che portano con sé. E finisce con il rivelare, al di là di pregiudizi e ideologismi, la complessità di un fenomeno che mette in questione il significato stesso dell'essere persone. Presentazione di Brunella Schisa.