Il cibo italiano per eccellenza? La pizza, verrebbe da dire, oppure la pasta. LeggendoIl genio del gusto dovremo forse ricrederci, e scoprire come la nostra cucina sia stata in grado di accogliere lavorazioni e ingredienti da tutto il mondo per reinventarli. Veniano così a sapere che la pasta ha origini arabe, che la pizza era preparata già dagli antichi greci, e che la colazione al bar con caffè e croissant associa una bevanda turca con un dolce ispirato alla bandiera ottomana. Perché la cucina è sempre contaminazione, e migliora incontrando il diverso. La grandezza del genio italiano sta ancora oggi nel reinterpretare l'esotico, mescolarlo col casalingo e poi diffonderlo in tutto il mondo: la forchetta arriva a Venezia da Bisanzio ma è dall'Italia che si diffonde in Europa; i bufali giungono in Campania e nel Lazio dall'Asia e poi la mozzarella conquista tutti i continenti; il riso è orientale ma il risotto diventa uno dei simboli della cucina futurista. Alessandro Marzo Magno racconta anche storie di innovazione e coraggio imprenditoriale tutte italiane: il carpaccio, inventato nel 1963 da Giuseppe Cipriani fondatore dell'Harry's Bar a Venezia; la macchinetta per il caffè espresso, nata dall'inventiva di un fonditore di alluminio che osservava la moglie fare il bucato; e la Nutella, il cui primo barattolo uscì dalle linee della Ferrero, ad Alba, il 20 aprile 1964.