L'ultimo libro di Enrico Vaime "Non contate su di me" l'ho letto in una notte, per me festosa ed esilarante. E ridevo come un matto, ma non era sempre un riso dolce. A volte mi diventava agro e severo come capita spesso al mio amico Vaime. Però ridevo, tanto che mia moglie, dalla camera accanto, ogni tanto veniva a chiedermi che cosa avessi sotto gli occhi di tanto divertente che mi faceva muovere costantemente al riso e al sorriso, evidentemente perché attratto dallo stile narrativo scintillante ed incalzante ma sempre garbato per i dialoghi sapidi e vivaci, l'estro e l'incisività con cui erano delineati. Io gliene lessi qualche brano, guadagnandomi un suo sorriso e qualche altra cosa che non vi posso dire. Guarda un po' a che cosa servono i libri degli amici quando sono belli e intelligenti scritti da un autore di "botta rapida", sottile, sarcastico, attento al costume nazionale, pronto all'ironia, al gioco di parole (ne ha inventati alcuni memorabili), ma insieme impegnato nella cultura contemporanea, sempre attento alle questioni del corretto linguaggio, corrosivo e talvolta implacabile. Questo è Enrico Vaime: un uomo che ammiro e a cui voglio un gran bene. - Luciano Bianciardi