L'Italia non ha mai fatto i conti con la vergogna delle repressioni attuate dal regime fascista durante il ventennio, ma la democrazia ha bisogno di tenere viva la memoria degli eccidi, delle torture, delle violenze fasciste di cui fu pervaso il nostro Paese dal 1920 alla fine della seconda guerra mondiale. Una storia di abusi, odio, annientamento di ogni forma di opposizione politica e sociale di centinaia di migliaia di persone che hanno perso la vita a causa delle guerre sanguinarie che il regime proclamò fino alla Liberazione partigiana del 1945. Questo libro illustra, con una serie di esempi documentati, una verità sconosciuta: il numero dei luoghi di detenzione di ogni tipo che il regime aveva costruito per internare gli oppositori, gli antifascisti, gli ebrei, i «diversi» e i prigionieri di guerra utilizzati in campi di lavoro coatto e coercitivo. Prendendo spunto dal notevole lavoro on line www.campifascisti.it, l'autore racconta alcune esperienze e porta a conoscenza di un pubblico più vasto le verità scomode su quanto il mito «Italiani brava gente» sia un enorme e abominevole falso storico. Conoscere, sapere, raccogliere testimonianze è il vero antidoto affinché non abbia mai più a ripetersi una vergogna come quella del regime fascista.