Errico Malatesta (Santa Maria Capua Vetere 1853 - Roma 1932). Di famiglia borghese, durante gli studi liceali si appassiona agli ideali del repubblicanesimo mazziniano ma aderisce presto, appena diciottenne, al nascente movimento anarchico, diventandone in pochi anni una delle figure di maggiore spicco a livello internazionale. Nel corso della sua avventurosa vita militante promuove moti insurrezionali in Italia e all'estero, subisce più volte il carcere ed è costretto a lunghi periodi di esilio in Argentina e Inghilterra. Dirige quotidiani anarchici e scrive centinaia di articoli. Partecipa attivamente alle lotte politiche e sociali del "Biennio Rosso" (1919-1920) - periodo di forti aspettative rivoluzionarie - durante il quale la sua popolarità tra le masse raggiunge l'apice. Antifascista irriducibile, con la definitiva vittoria della dittatura mussoliniana, a partire dal 1926, Malatesta è di fatto costretto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, strettamente controllato giorno e notte dalla polizia politica. Muore a Roma nel 1932. Antologia di scritti a cura di Orlando Micucci.