Cosa è successo davvero il 7 ottobre 2023, il giorno degli attacchi di Hamas a Israele? È stata un'aggressione che ha colpito soltanto il mondo ebraico, o un fatto che riguarda la coscienza universale? Si è trattato di un episodio atroce nell'infinito conflitto israelo-palestinese o di una fase della guerra globale intrapresa contro le democrazie e i loro valori? Qual è il collegamento con l'invasione dell'Ucraina? Che significato ha l'alleanza, attorno ad Hamas, tra Iran, Turchia, Russia, Cina, islamismo sunnita? La risposta israeliana è stata "proporzionata"? E possiamo, senza tremare, paragonare le vittime civili di Gaza a quelle di Mosul, liberata dallo Stato islamico otto anni fa? O avvicinare il dolore per i bambini morti nella Striscia a quello provato per i loro coetanei gassati da Bashar al-Assad a Damasco, annientati dalla guerra in Darfur, annegati nel viaggio verso Lampedusa? In questo clima, come arresteremo l'ondata di antisemitismo che sta dilagando nel mondo? La solitudine di Israele è davvero irrimediabile? Queste sono alcune delle domande che Bernard-Henri Lévy pone in questo saggio di rabbia e di lotta, nel solco di Michel Foucault e Jean-Paul Sartre: una riflessione urgente sul destino di un popolo attraversato dalla storia, e sulle speranze di una pace che ha troppi nemici.