"Chi cerca rime chiasmi o metriche / scordi pur le sue classifiche / ché da classici argomenti traggo sì un po' di accenti / ma di tutti i miei trascorsi /prediligo il canto in versi" Musicista di professione e filosofo per studi, Giuseppe Lucca ama un processo creativo che sia naturale matrimonio tra soggettività e oggettività, tra immaginazione e scienza, attività conscia e inconscia, da suggerirlo - a buona ragione - come metodo privilegiato per cogliere l'intera dimensione del reale. Nella silloge "Intro-estro-versi" la poesia si rivela musica della parola, diviene assidua dimora - con la ricchezza dei suoi spunti metaforici - del sogno. La passione dell'artista se ne appropria d'un fiato, per condurlo di proposito in strade inesplorate, al fine di renderlo sempre più cosciente di sé, con la propria riflessione e coi mezzi che gli sono abituali.