Il 30 gennaio 1828, in corso di Porta Orientale, si incrociano tre personaggi che non si conoscono e che daranno vita a tre storie parallele. Uno è la contessa russa Giulia Samoyloff, appena giunta a Milano (è imparentata coi Litta, una delle casate più note e blasonate del capoluogo lombardo), dove si fermerà per vent'anni in un sontuoso palazzo nella contrada di Borgo Nuovo: ricchissima, bellissima, eccentrica, diventerà subito il riferimento della società mondana. Il secondo è un medico della Cà Granda, che gli appassionati lettori di Tito Livraghi hanno già incontrato nei suoi precedenti romanzi. E poi c'è Luigia, una popolana, che vive in una grande casa di ringhiera in contrada Isara. Con loro interagiscono innumerevoli personaggi realmente esistiti e altrettanti le cui esistenze sono del tutto verosimili. La cronologia degli eventi riguardanti la storia della città è precisa, e giunge fino alla vigilia delle Cinque Giornate.