Quando la risoluzione di un caso appare impossibile e Arsène Lupin sfugge alla giustizia, anche in terra di Francia la risposta è una soltanto: chiamare Sherlock Holmes. O meglio, per ragioni legali, l'alter ego un po' farsesco che Leblanc ha creato per il celebre investigatore britannico, Herlock Sholmes. In un volume che riunisce le due avventure del ladro gentiluomo e dell'investigatore di Baker Street uscite inizialmente a puntate tra il 1906 e il 1907, Sholmes accetta la sfida e parte per la Francia, accompagnato dal fidato e un po' ottuso Wilson. Assolutamente certo di poter essere l'unico ad arrestare, finalmente, lo sfuggente ladro gentiluomo, questa volta accusato addirittura di omicidio. Tuttavia, dove il detective indaga l'accaduto, analizza i più piccoli dettagli, Lupin preferisce creare il futuro, come quando si adopera con anni d'anticipo per "truccare" gli edifici di mezza Parigi onde disporre di vie di fuga per i colpi a venire. E se il britannico studia tracce concrete, è circostanziato in tutto ciò che fa, il francese invece è inafferrabile, invisibile, ogni volta diverso. L'esito dello scontro è dunque tutt'altro che scontato: quando due uomini così intelligenti si affrontano, il loro duello non può che essere un grande spettacolo.