"Morire, questo a un gatto non si fa." Il bel verso della Szymborska, con cui Vivian Lamarque apre questa raccolta di poesie, come l'oboe all'orchestra. E avverte: attenzione lettore, a passo felpato di gatto le svagate prima e seconda parte (figurine d'interni, bisticci, dispetti, musi, ciotole, le temute scatolette del discount) con brio condurranno alla terza più grave dove risuona il motivo da anni più frequentato dalla poetessa. Al gatto Ignazio che la interroga sull'aldilà Vivian risponde "È come una specie di giardino si diventa tutti erba fiori." "Fiori? Un fiore io? Mai!" "E perché? essere un fiore è un onore non lo sai?". Duetto tra un gatto severo, esigente, interrogativo, e una poetessa (cinefila) in sua soggezione, in affannosa ricerca di risposte.