«Era quello il problema, quando le donne si disamoravano; il velo di romanticismo che avevano davanti agli occhi cadeva, e quando guardavano oltre erano in grado di leggerti dentro». Dall'autrice di "Piccole cose da nulla" e "Un'estate", una fotografia inquieta e perturbante delle relazioni tra uomini e donne. Un giorno, tornando dal lavoro, Cathal trova la casa vuota. Eppure era tutto pronto per il matrimonio, che cosa è andato storto? Soprattutto, di chi è la colpa? Una scrittrice prende possesso della residenza dove trascorrerà un breve ritiro, la stessa in cui Heinrich Böll ha lavorato ai suoi diari. Sembra lo scenario perfetto, almeno fino a quando la presunzione di un uomo non getterà un'ombra su quei giorni. Una «donna felicemente sposata» cerca un'avventura, vuole provare il sesso con un altro. Ritroverà il brivido dell'eccitazione, ma a quale prezzo? Con una maestria che ricorda i grandi della forma breve - da Anton Cechov a Alice Munro - Claire Keegan intesse tre storie nelle quali la violenza è sempre appena fuori dall'inquadratura, eppure finisce per soffocare ogni cosa, tranne la purezza della scrittura.