Apparso a puntate a partire dal 1918, e poi in volume nel 1922, "Ulisse" è il romanzo con cui James Joyce riscrive l'antico per celebrare la vita ordinaria, il singolo dettaglio del quotidiano. Seguendo nella Dublino di inizio secolo le vicende di un gruppo di personaggi - su cui campeggiano Leopold Bloom, Stephen Dedalus e Molly Bloom - durante le ventiquattro ore del 16 giugno 1904, Joyce si concentra su piccoli eventi comuni e triviali, attraverso il cui racconto si schiude però l'ineffabile universalità della vita. Nel complesso intrecciarsi del monologo interiore, Joyce esplora l'identità, la memoria e il desiderio umano, fondendo mitologia, cultura e linguaggio in un viaggio epico della coscienza. In questo modo, il racconto di una giornata qualunque si trasforma in un capitolo della storia millenaria della cultura occidentale, come sottolinea nell'introduzione Paolo Bugliani, curatore di questa nuova edizione accompagnata dalla traduzione di Marco Marzagalli. Un'opera complessa e rivoluzionaria, "Ulisse" contiene in sé più di un libro: è un'esperienza letteraria che sfida e incanta, rivelando i dettagli più intimi e profondi dell'esistenza. Prefazione di Nicola Lagioia.