La II guerra mondiale, e le sue conseguenze, hanno privato la mia gente degli affetti, della terra, dei beni, della casa e ci ha dispersi nel mondo cancellandoci, in questo modo, anche dalla storia. Una cronaca che cerca di evitare ideologismi, sentimenti o emozioni che potrebbero, in qualche modo, deformare l'oggettività del fatto storico. Si tratta di aneddoti che seguono il filone della storia di una famiglia (quella dell'autore) nel più grande filone della storia della regione e, più in generale di quello della II Guerra Mondiale. Il libro prende in considerazione un periodo di dodici anni che vanno dal 1943 (con la resa dell'Italia agli alleati) al 1955 quando la mia famiglia ha potuto nuovamente riunirsi. Il 1943 segna per l'Istria l'inizio di una guerra civile particolarmente caotica per le tanti parti in gioco e particolarmente cruenta per i tanti aspetti in conflitto (nazionalistici, etnici, partitici, religiosi). Una guerra che che aveva coinvolto tutti e risparmiato nessuno. La bandiera sulla copertina del libro rappresenta l'Istria come regione europea. "Forse un giorno si parlerà di un popolo che per vivere libero andò a morire lontano".