«Non torno a casa.» Comincia tutto così: una lite coniugale, scatenata, come spesso accade, da un banale motivo, e Niklas sparisce dai radar di Bea, sua moglie da più di trent'anni. Una relazione apparentemente inossidabile, cementata dall'amore, ma anche da un dolore originario che li ha spinti l'uno verso l'altra con la forza di un destino. Una famiglia felice, all'apparenza, con due figlie adolescenti in piena esplosione di crescita, un curatissimo appartamento in uno dei più bei quartieri di Stoccolma, un ménage in cui le difficoltà e gli screzi sembrano muoversi nell'ordinaria amministrazione: si accendono e si spengono come fuochi fatui senza turbare la solidità del rapporto. O almeno è così che pensa Bea, che viene drammaticamente contraddetta dalla repentina, e inappellabile, richiesta di divorzio di Niklas. Cosa è successo? Cosa si nasconde dietro la facciata di un matrimonio perfetto? E quando arriva il momento in cui nulla può essere salvato? Di chi è la colpa, di chi va o di chi resta? "Il divorzio" esplora le dinamiche di relazione alternando i punti di vista di Bea e Niklas: la sensazione è di trovarsi in una galleria di specchi in cui è difficile riconoscere un'inoppugnabile versione dei fatti. Non esiste un'unica storia che possa essere raccontata e la verità ha sempre due facce: è la conclusione cui si arriva dopo questa esplorazione, sceneggiata come un gioco delle parti e per questo ancora più penetrante e coinvolgente, in quella materia misteriosa e insondabile che è il matrimonio.