"È necessaria una coscienza planetaria": Byung-Chul Han volge il suo sguardo penetrante alla terra e alla natura, ma non si tratta di pura riflessione, perché questo libro appassionato che incrocia Goethe, Hölderlin, Heidegger, Schubert e D'Annunzio è anche un diario di giardinaggio. Più il filosofo si dedica al suo giardino berlinese - che chiama Bi-Won, "giardino segreto" in coreano -, più cresce in lui il rispetto per la bellezza della terra (rappresentata nel testo con le splendide illustrazioni di Isabella Gresser). In questo viaggio tra le stagioni, le piante e i pensieri il lettore imparerà di nuovo lo stupore e la meraviglia di fronte all'unicità e alla fragilità del nostro pianeta. Han scrive una dichiarazione d'amore per la natura che è anche un appello all'umanità per proteggerla: "Lo sperare è la modalità temporale del giardino, per cui il mio elogio della terra è rivolto alla terra che verrà".