Il volume raccoglie l'intero corpus delle ballate goethiane, pubblicate tra il 1800 e il 1815. Si tratta di componimenti in cui la premessa e l'epilogo costituiscono la cornice lirica di un racconto ricco di elementi narrativi, epici e drammatici. Goethe attinge alle fonti più disparate - classiche, medievali, indiane fino alle cronache della sua epoca come in Johanna Sebus - cercando di dare compiuta forma letteraria a storie e leggende tramandate dalla tradizione popolare. Si spazia dalla semplicità degli esordi fiabeschi (La violetta, Il pescatore) a un medioevo vagheggiato e un po' di maniera (Il re di Thule, Il re degli elfi), da atmosfere tenebrose e sinistre (Il ragazzo infedele, La danza macabra) all'armonia classica del mondo mediterraneo (Mignon ), sino agli incantesimi di una favola allusiva come L'apprendista stregone, destinata a grande fortuna anche per merito del poema sinfonico di Paul Dukas e più tardi della rivisitazione disneyana nel film Fantasia. Nella loro varietà di registri - dal comico al tragico, dal patetico al sentimentale - le Ballate sono un prezioso strumento per entrare nell'officina segreta della poetica di Goethe.