La surrealtà è l'elemento dominante nelle pagine di questo libro, seguito del precedente "La vita tragicomica"; le storie narrate a volte sono drammatiche, a volte divertenti, in alcuni casi molto intimistiche. I personaggi sono spesso schiacciati dalle storture e dalla cattiveria del mondo, però, grazie a una filosofia di vita e a una tenacia che li distingue dagli altri, non rinunciano alla lotta che li rende degli antieroi. Ecco allora le vicissitudini di uno sfortunato vincitore alla lotteria, di un appassionato cinefilo che parla per frasi di film o di uno strambo individuo che declama la sua ricetta della felicità. Non mancano amare riflessioni sulla guerra, o sull'incertezza del futuro, che donano un vago senso di malinconia, ma anche scintille di speranza. Sebbene circondati dalla più totale indifferenza, i protagonisti riescono lo stesso a lasciare un segno tangibile delle loro battaglie, da cui emergono paradossi ed eccentricità, metafore evidenti di un'esistenza tragicomica.