"Spesso ho scritto i miei libri ricavando le storie dall'ascolto della gente. È successo anche stavolta. In realtà sono soltanto tre o quattro i partigiani che ho potuto ascoltare direttamente dalla loro voce. Gli altri, nel territorio che mi interessava, non c'erano più. Il tempo se li era già portati via. Per fortuna, molti di loro avevano lasciato memorie scritte della loro attività partigiana nei mesi di fuoco fra il 1943 e il 1945. Memorie disperse in monogra?e, antologie, opuscoli, fogli sparsi. Le ho cercate nelle biblioteche. E così ho potuto risalire alla loro voce. E ascoltarli. Quasi come se mi parlassero. Ne è uscito questo romanzo corale di storie vere, dove nulla è inventato, se non il ?usso della narrazione." (l'autore)