Il d.lgs. n. 149/2022, meglio noto come "Riforma Cartabia" ha rivoluzionato anche il procedimento dinnanzi al Giudice di Pace sotto numerosi profili quali l'allargamento della competenza, cambiamento del rito e non di minore importanza introducendo il generalizzato obbligo di deposito telematico a partire dal 30 giugno 2023. Una novità quest'ultima che sicuramente rappresenta una rivoluzione copernicana, anche in virtù dell'importanza che gli uffici del Giudice di Pace assumono e assumeranno con l'aumento delle competenze che, dal 1° marzo 2023 sono passate da 5.000 a 10.000 euro per le liti relative a beni mobili e da 20.000 a 25.000 euro per le controversie in materia di risarcimento dei danni da circolazione di veicoli e natanti. Inoltre, verranno attribuite ex novo al Giudice di Pace, la competenza su una vasta area di liti riguardanti diritti reali e comunione, nonché sulle controversie condominiali; l'obbligo di decidere secondo equità le liti di valore non eccedente i 2500 euro (anziché i millecento previsti dalla normativa vigente). È evidente, pertanto, che la digitalizzazione di questi uffici rappresenti un passaggio importante per semplificare l'accesso a quello che può definirsi un giudice di prossimità, non meno importante di Tribunali e Corti di rango superiore, anzi, primo presidio di legalità per il cittadino. In questa guida ci occuperemo proprio di quest'ultima novità analizzando le problematiche sottese alla digitalizzazione e al deposito telematico degli atti presso gli uffici del Giudice di Pace.