Nella primavera del 1946, alla vigilia del Referendum istituzionale, in un'Italia ancora devastata dalle macerie della guerra, si dispiega la campagna elettorale per le elezioni amministrative, che vedono per la prima volta le donne esercitare diritto di voto attivo e passivo. L'Autrice ricostruisce diversi aspetti dell'ampia opera di pedagogia politica, finalizzata alla formazione della cittadina, promossa dai partiti e dalle associazioni femminili. Sulla base di fonti d'archivio, vengono delineati i profili biografici delle sindache e il loro operato, lasciando emergere inediti tasselli sul frammentato mosaico delle dodici "prime cittadine".