Dwight D. «Ike» Eisenhower, comandante delle truppe statunitensi in Europa durante la Seconda guerra mondiale, è stato una delle figure chiave nel conflitto: dotato di un'inconsueta ampiezza di vedute, del coraggio di prendere decisioni audaci assumendosi responsabilità ingombranti e della capacità di mantenere il controllo anche nelle circostanze più provanti, ha incarnato il modello stesso di leader militare in grado di imboccare la via più efficace verso la vittoria, come ha dimostrato conducendo l'Operazione Overlord. Questo volume, scritto dal nipote David, si concentra sul periodo 1943-45, dall'apertura del primo incontro tra Franklin Roosevelt, Winston Churchill e Joseph Stalin a Teheran, il 29 novembre 1943, nel corso del quale fu stabilito lo sbarco in Normandia, al discorso tenuto alla Guildhall di Londra, il 12 giugno 1945, in cui Eisenhower definì la sua posizione di statista oltre che di generale vittorioso. Grazie all'accuratissima analisi di un'enorme mole di documenti, l'autore non solo offre una ricostruzione dettagliata degli avvenimenti, ma mostra anche quale sia stato l'impatto delle scelte del generale sull'andamento delle operazioni belliche e sull'evoluzione politica successiva. Notevole spazio viene dato all'influsso della forza sovietica sull'esito della guerra e sul pensiero strategico dei leader occidentali, presentando una visione inedita della Seconda guerra mondiale e delle sue conseguenze, in primis quella Guerra Fredda che avrebbe segnato l'altra metà del secolo e che ancora influenza lo scenario geopolitico internazionale.