Pochi conobbero e amarono Londra come Charles Dickens. In queste due prose autobiografiche il celebre scrittore vittoriano, con una sensibilità analoga a quella di Baudelaire per la sua Parigi, racconta la città da due diversi punti di vista: quello di un bambino e quello di un giovane. In questi due racconti, scritti rispettivamente nel 1853 e nel 1860, Charles Dickens ci racconta la sua amata città da due diversi punti di vista: quello del bambino che si smarrisce nella zona di St. Giles, una delle più povere a quei tempi, e quello di un giovane che, per conciliare un sonno difficile, vaga senza una meta per tutta la notte annotando ogni dettaglio con la precisione di uno scienziato, o di un poeta.