Anno 2029. Dopo le devastanti guerre del Ventesimo secolo, i governi di tutto il mondo si sono uniti per scongiurare ulteriori conflitti. A garantire la pace è il supercomputer Vulcano 3, lucido, imperturbabile e sempre razionale nelle sue decisioni. Non tutti però amano questa dittatura tecnologica né vogliono affidare il proprio destino alle intelligenze artificiali, in particolare i fanatici religiosi noti come i Guaritori. Presto si scatena il caos. La sorte del pianeta sembra essere nelle mani di due funzionari, ma anche l'onnipotente macchina ha i suoi piani per il futuro, piani che potrebbero non contemplare affatto la vita umana. "Vulcano 3" (1960) si inserisce in quella tradizione di fantascienza distopica e antitotalitaria aperta da "1984", sulla quale innesta elementi tipicamente dickiani, come la presenza minacciosa di una tecnologia malefica, il disvelamento progressivo di una realtà nascosta, la disgregazione del focus narrativo che impedisce un'interpretazione univoca dei fatti, e soprattutto il clima di paranoia e sospetto in cui viveva l'America del maccartismo.