Dal 1970 al 1987, Gilles Deleuze tenne un corso di filosofia settimanale all'Università sperimentale di Vincennes che a partire dal 1980 si trasferì a Saint-Denis. Le otto lezioni tenute dal filosofo francese tra il marzo e il giugno 1981, trascritte e annotate in questo volume, sono totalmente dedicate al problema della pittura. Che rapporto intrattiene la pittura con la catastrofe, oppure con il caos? Come evocare il monocromo e affrontare il colore? Cos'è una linea priva di contorno? Cosa sono una superficie, uno spazio ottico puro, un regime cromatico? Cézanne, Van Gogh, Michelangelo, Turner, Klee, Mondrian, Pollock, Bacon, Delacroix, Gauguin o Caravaggio costituiscono per Deleuze altrettante occasioni per discutere concetti filosofici fondamentali come quelli di codice, diagramma, figura, analogia, modulazione. Insieme ai suoi studenti, il filosofo francese ripensa radicalmente i concetti ai quali fa abitualmente riferimento la nostra comprensione dell'attività creatrice dei pittori. Concreto e luminoso, il pensiero di Deleuze si offre qui al lettore al più alto grado della sua particolarissima forza espressiva. Questo libro, di pari valore rispetto al celebre dittico dedicato al cinema, è insieme una scuola di metodo e un'eccellente introduzione al complesso della filosofia deleuziana.