1902. Giovanna Era, una giovane donna sarda, sposa il suo innamorato Costantino. Per un errore giudiziario, il ragazzo si ritrova in carcere con l'accusa di omicidio e per Giovanna e il loro bambino segue un periodo di indigenza. Pressata dalla madre, la donna si vede costretta a divorziare dal marito (merito di una legge che lo consente) e ad accettare la corte di un pretendente benestante per contrarre un nuovo matrimonio. La gente del paese condanna Giovanna e le sue scelte di vita, soprattutto quando viene provata l'innocenza di Costantino e lui ritorna a casa.