Il giudizio abbreviato è uno dei procedimenti speciali previsti dal codice di procedura penale, caratterizzato dal fatto che il giudice, senza celebrare il dibattimento, decide sulla base degli atti raccolti nel corso delle indagini preliminari e applica, in caso di condanna, una pena ridotta. Negli anni la relativa disciplina ha subito importanti modifiche, sia ad opera della Corte Costituzionale, sia per effetto di vari interventi del legislatore, tra i quali ricordiamo la l. n.479/1999 (c.d. legge Carotti), la l. n. 103/2017 (c.d. riforma Orlando) e la l. n. 33/2019. L'ultimo intervento è avvenuto ad opera della riforma Cartabia (d.lgs. n. 150/2022) che ha facilitato l'accesso a questo procedimento nella prospettiva di rendere più rapida la celebrazione dei processi penali. L'opera fornisce un quadro completo dell'istituto arricchendolo con i prevalenti indirizzi giurisprudenziali e dottrinali, per offrire un'immediata e chiara risposta ai problemi sorti nella prassi. Dopo un inquadramento generale dedicato alla sua funzione e alla sua struttura (distinguendo tra giudizio ordinario e condizionato), si esamina la richiesta di giudizio abbreviato (nel corso della udienza preliminare, e a seguito dell'instaurazione degli altri procedimenti speciali) quindi il ruolo del P.M. e i casi di diniego della richiesta. Si approfondisce poi lo svolgimento del giudizio, con la costituzione delle parti, l'interrogatorio, i poteri integrativi del giudice e le modifiche all'imputazione. A seguire si esamina il momento della decisione, approfondendo quali sono gli atti utilizzabili e le modalità del calcolo della riduzione della pena. I capitoli successivi esaminano il giudizio d'appello e il giudizio abbreviato nel procedimento a carico degli enti.