Sta emergendo un chiaro riconoscimento e apprezzamento dell'importanza delle attività didattiche motorie nei primi anni di scuola. Da ciò la necessità di un adeguato intervento educativo nei primi anni di vita del bambino. La descrizione sintetica degli studi di diversi autori, stimola a comprendere l'importanza nel sostenere che un appropriato intervento educativo in questa fase evolutiva, rappresenta un'attività preventiva e formativa arricchente, capace di valorizzare e ottimizzare lo sviluppo umano. Si parte dall'intenzionalità governativa di abbandonare la vecchia concezione dualistica tradizionale di origine cartesiana, la quale separa nettamente il corpo, res extensa, dal pensiero, res cogitans. In riferimento all'ambito motorio, la professionalità docente richiede una formazione più articolata, anche in direzione della cura educativa del corpo; questo tipo di consapevolezza, quindi, segna una distanza molto evidente rispetto alla precedente con un passaggio dalla dimensione del "fare movimento" a quella del "pensare al movimento". All'insegnante vengono date delle indicazioni, senza incidere sull'autonomia dell'intervento educativo da proporre, sottolineando come, in quest'ottica di cambiamento, le proprie competenze non possono non tener conto della conoscenza dello sviluppo motorio in fase evolutiva. Si arriva a un concetto di inscindibilità tra corpo e mente. Da ciò si arriva al fulcro dell'elaborato che prende in rassegna alcuni itinerari pedagogici, per arrivare a questo nuovo modo di approcciarsi alla disciplina motoria.