Il resoconto del lungo conflitto che oppose Cesare a Pompeo è al tempo stesso un'autodifesa di Cesare per giustificare la propria decisione di portare le armi contro il Senato di Roma. La narrazione entra subito nel vivo degli avvenimenti, che si succedono al ritmo serrato di un'azione scenica. Accanto alla descrizione di piani strategici e battaglie, compaiono numerosi personaggi presentati con sottile acume psicologico, primo fra tutti Pompeo, il grande rivale di Cesare, un uomo vittima del corso travolgente della Storia. Testo "classico" per eccellenza, il "De bello civili", in tre libri, è un'opera piena di pathos, che induce a riflettere non solo sulla storia e la civiltà di Roma, ma anche sulla natura umana.