La storia della XX dinastia è sempre stata concepita come una parte essenziale del Nuovo Regno, importante fase storica e periodo apicale della civiltà faraonica. È l'epoca delle grandi opere urbanistiche in tutto il paese e, in particolare, nelle quattro grandi capitali dell'impero: Pi-Ramesse, Menfi, Tebe e Napata. È l'epoca delle grandi conquiste, battaglie, scambi diplomatici e commerciali con i regni più potenti del tempo. È altresì l'epoca delle grandi tombe reali e principesche realizzate nella necropoli tebana e in quella menfita di Saqqara. Durante la parte finale della XX dinastia, quella che comprende il regno trentennale del faraone Ramesse XI (1107-1078/1077 a.C.) e gli inizi della XXI dinastia, si assiste al verificarsi di importanti eventi: la guerra civile, la restaurazione (detta anche Era della Rinascita), la suddivisione dei poteri militari e civili nel paese tra il faraone residente a Tanis e il primo sacerdote di Amon residente a Tebe. Proprio in questo periodo si intensificano i tentativi di saccheggio delle tombe reali a seguito del dilagare della corruzione. La casa reale tenta di ristabilire l'ordine mediante una decisa azione processuale a carico dei responsabili e, al contempo, avvia l'evacuazione graduale delle mummie reali dalla Valle dei Re, dalla Valle delle Regine e da Dra Abu el-Naga realizzando apposite cachettes in luoghi della necropoli meno accessibili e più controllabili. Agli scribi, agli architetti ed operai della necropoli è demandato il compito di proteggere, restaurare e nascondere le mummie dei più antichi e gloriosi sovrani d'Egitto.