Se nel primo periodo di attività politica Lenin si era dedicato a plasmare una figura di militante di tipo nuovo e a dotarla dei necessari strumenti analitici e organizzativi, la rivoluzione russa del 1905 costituisce il banco di prova per le sue capacità di orientamento strategico e di duttilità tattica: prima con l'obiettivo di cavalcare e indirizzare la marea rivoluzionaria, poi per mettere in salvo le strutture portanti del bolscevismo di fronte al trionfo della reazione zarista. Nel 1907 inizia il nuovo decennio di esilio, in un clima tanto asfittico e conflittuale all'apparenza quanto ricchissimo di nuovi spunti analitici 'sommersi': nel 1917 ci congediamo infatti da un leader dall'enorme esperienza, impegnato in una ridefinizione globale dei destini del mondo e in procinto di fare ritorno nella Madrepatria dilaniata dalla guerra, con le conseguenze che tutti conoscono. Il presente volume documenta il lavorio occulto e molecolare che - fra rivoluzione, riflusso, guerra mondiale e nuova rivoluzione - avrebbe generato l'onda d'urto politica più devastante del Ventesimo secolo.