Karel Capek è uno dei più noti scrittori cechi, ma non tutti sanno della sua passione per le piante. Nel 1929 scrisse queste "istruzioni per l'uso" per i 12 mesi dell'anno, brillanti, ironiche, anticonformiste. Capek è guidato da una sapienza antica e istintiva per il mondo della natura, sa come alternare fiori e arboscelli, quando e quanto innaffiare, si destreggia tra bulbi e talee, se la prende con le erbacce invadenti e sfacciate, si stupisce, anno dopo anno, della bellezza dell'autunno. Sa descrivere bene la delizia dell'acqua fredda che scivola sul terreno arido, il profumo della terra umida e ristorata come un viandante dopo un bicchier d'acqua, l'emozione della crescita. Più che il giardino è il giardiniere il protagonista del libro, con le sue ossessioni e il lavoro che non conosce soste; anche quando la neve ha coperto tutto il terreno il giardiniere ha sempre qualcosa da fare, mettere in salvo qualche vaso o solo immaginare i colori delle nuove fioriture ai primi segnali di primavera.