Nel XX secolo, due grandi paradigmi politico-sociali sono stati quello liberaldemocratico e quello libertario (nelle sue varie declinazioni socialiste, anarchiche e comuniste). Il primo poggia sull'idea dell'isonomia (o libertà eguale): l'esclusione di ogni discriminazione non giustificata in quanto la legge e i diritti sono gli stessi per tutti. L'altro si basa sull'idea dell'isocrazia (o libertà degli eguali nel potere): soltanto se le tante disuguaglianze semplici tra chi comanda e chi obbedisce si attenuano, la società si apre alla ricerca del pluralismo e dell'eguaglianza complessa. Nicolò Bellanca analizza le principali istituzioni economiche e politiche di una società isocratica, cioè una società "polifonica" i cui tanti suoni, pur intrecciandosi, continuano a distinguersi senza che s'imponga una voce dominante. Il registro dichiaratamente utopistico diventa tuttavia realistico, quando l'autore argomenta le ragioni antropologiche e strutturali per le quali occorre immaginare e praticare questo orizzonte alternativo.