È il 14 gennaio 2024 quando Jannik Sinner scende in campo a Melbourne per giocare il primo turno dell'Australian Open. Di fronte ha l'olandese Botic Van de Zandschulp, mai incontrato prima. Inizia in quel momento la favolosa cavalcata che porterà il tennista italiano a diventare il numero 1 al mondo ma soprattutto a lasciarsi alle spalle la tarda adolescenza ed entrare definitivamente nell'età adulta. Nella Rod Laver Arena Jannik conquisterà il primo titolo Slam della sua carriera, seguito dal secondo, otto mesi dopo, a New York. Ma il Sinner dell'ultima parte dell'anno è diverso da quello dell'inizio e non solo perché ha conquistato la vetta della classifica Atp. Si è liberato della "vecchia guardia" del tennis, della quale il solo Djokovic prova ancora a opporsi alla sua leadership. Ha cancellato le voci che lo volevano comunque sempre un passo dietro ad Alcaraz. Si è calato completamente nello show business che fa contorno al circo tennistico. E ha fatto tutto questo mentre sulla sua testa pesava la spada di Damocle di un'assurda squalifica per doping. Ha perso il sorriso per scoprire la bellezza di dover lottare per ritrovarlo. È diventato uno degli sportivi più celebri al mondo senza mai smettere di essere se stesso. È assurto al ruolo di simbolo di un'Italia che non vuole scivolare nell'anonimato, non solo su un campo da tennis. Ed è oggi l'indiscusso capofila di uno squadrone di tenniste e tennisti azzurri che detta legge in tutto il mondo come mai è successo nella storia italiana di questo sport. Il 2024 di Jannik Sinner è stata una favolosa avventura sportiva e umana: la prima di una lunga serie.