L'iconografia cristiana si trova a essere contesa tra l'istituzione religiosa che l'ha prodotta, e a lungo gestita in modo esclusivo, e i contesti laici dell'industria culturale, del mondo dello spettacolo, dei social, che della sua immensa riserva di narrazioni e immagini si servono liberamente come fonte d'ispirazione creativa in quanto patrimonio civile e storico della collettività. Il volume si concentra su queste varianti secolari e pop della simbologia religiosa, che raccolgono l'eredità dell'arte sacra e la riconvertono in forme eterogenee e disimpegnate, strumentali e profanatorie. Attraverso un approccio interdisciplinare ai principali linguaggi dell'immagine - arte, cinema, televisione, animazione, pubblicità, videogiochi e meme - si vuole offrire un quadro aggiornato dell'immaginario cristiano nella produzione culturale contemporanea e comprenderne le dinamiche, gli interessi in gioco e le aree di conflittualità.