Un genio. Questo il termine utilizzato più spesso per definire Pino Zac e la sua irriverente attitudine a farsi beffe del potere «con ogni mezzo necessario». A cominciare dai giornali. Fogli satirici che hanno fatto la storia dell'editoria italiana come «I quaderni del sale», «Il Male» e «L'Anamorfico». Anche se il talento di Zac era impossibile da contenere nella sola carta stampata o in un unico paese, oltre ai libri e ai fumetti, infatti, occorre ricordare i numerosi film realizzati in qualità di regista e - andando ben oltre i confini nazionali - le collaborazioni con testate europee, a cominciare dal francese «Le Canard enchaîné». Altrettanto internazionali furono i mandati di cattura spiccati nei confronti di Zac proprio in virtù dei disegni dedicati a innumerevoli capi di Stato e relative congreghe politiche, una ragione non secondaria rispetto all'oblio con cui si minaccia di avvolgere la sua figura. Il prezioso lavoro di Valeria Pica sfida il presente riproponendo ai lettori la celebre Autobiografia bugiarda - manifesto esistenzial-politico di Pino Zac - e indagando i mille piani percorsi da questo grande autore con acute riflessioni sulla vita e sull'«arte della profana divinazione», il campo in cui Zac fu assoluto maestro.