Treviso, dicembre 1980. Il vicecommissario Giusto Zoia, ex ufficiale della Squadra Mobile, viene riassegnato all'Ufficio Amministrativo: colpito durante il tentativo di sventare un furto, il proiettile conficcato nella schiena non gli permette più di svolgere incarichi operativi. Finché una mattina un cadavere viene rinvenuto a bordo di un barchino ormeggiato lungo il "ramo morto" del Sile: si tratta di un corpo maschile cui è stata tagliata la testa. Il giovane tenente Dalmasso, appena trasferito da Cuneo, riceve l'incarico di condurre l'indagine: data l'inesperienza sul campo, il questore decide di affiancargli un uomo di esperienza. Per il vicecommissario Zoia si concretizza la possibilità di tornare in pista e ritrovare la fiducia smarrita dentro se stesso.