"Mordi e fuggi", "...per caso", viaggiatore, giramondo. Sono molteplici i modi in cui il discorso turistico ha designato il suo attore principale: il turista. E a ognuno di questi corrisponde un immaginario, così come sono anzitutto costruzioni discorsive e immaginifiche le mete che il turista ha la mira di raggiungere. Fin dai tempi di Erodoto il logos è stato un nostro compagno, fidato, di viaggio. Affrontare il turismo come "discorso" significa allora interrogare le produzioni verbali che hanno per oggetto la pratica del turismo e le attività che la riguardano (guide turistiche, racconti di viaggio, brochure, reportage, pubblicità, strumenti digitali), mettendo in luce anche i loro risvolti sociali: la costruzione del turista/viaggiatore, dei modi di fare turismo e dell'essere turista. In quanto pratica, infatti, il turismo come discorso riflette e nello stesso tempo determina l'esperienza turistica: influenza gli elementi che dirigono lo "sguardo di chi viaggia", suggerendogli un'interpretazione del mondo o perpetrando pregiudizi o stereotipi. Rivolto agli studenti e ai professionisti del settore, questo libro sa anche essere un'ulteriore esperienza di viaggio per i lettori/viaggiatori curiosi, che troveranno spunti di interesse nel (ri)conoscere gli aspetti meno scontati delle pubblicazioni che li accompagnano nelle loro peregrinazioni.