Impostato con taglio diacronico a più tappe incentrate su tre delle massime personalità del Seicento - Velázquez, Bernini, Poussin -, il libro sviluppa il tema della grande fortuna e poi del declino del modello artistico italiano, che si registra nel volgere di pochi decenni. A questo argomento si aggiunge il rapporto fra produzione artistica di corte, con il suo carico di efficaci messaggi visivi, e strategie politiche, nel periodo più drammatico attraversato dall'Europa della prima età moderna con la guerra dei Trent'anni. I grandi maestri, ammirati e ricercati, furono protagonisti ma anche strumento di ambiziosi progetti che mutarono sensibilmente l'assetto del Continente alla metà del secolo, fino al pieno affermarsi dell'assolutismo monarchico. Anche il dibattito storiografico del tempo, segnato di volta in volta dalla celebrazione e dalla critica rivolta ai grandi maestri, a partire dalla polemica tra antichi e moderni, risentì dei diversi orientamenti estetici e politici, fino a esserne assai condizionato.