A più di un secolo dalla nascita della psicologia dell'Io, Vittorino Andreoli, grande conoscitore della mente e dell'animo umani, ci illustra in queste pagine come e soprattutto perché sia giunto a formulare una teoria comportamentale che supera quella freudiana. La psicologia del Noi, che l'autore ha elaborato sulla base dei casi clinici osservati durante la sua lunga carriera di psichiatra e che qui espone punto per punto analizzando gli elementi che la giustificano e la sostengono, ha importanti implicazioni in ambito terapeutico perché "non può esistere apparato psichico che funzioni indipendentemente e ogni psiche si esprime diversamente, in funzione dell'altro da sé". Il campo di applicazione della psicologia del Noi, tuttavia, non si limita alle condizioni patologiche e riguarda da vicino il benessere di ciascun individuo: non c'è un solo momento della nostra vita in cui non siamo legati all'altro, dunque la relazione è fondamento dell'esistenza. Il bambino, quando nasce, è perduto se non trova la madre che lo nutre e lo riscalda. E lo stesso vale per l'adulto, come ha recentemente dimostrato il lockdown, durante il quale ci siamo resi conto sulla nostra pelle che non siamo fatti per vivere da soli. Abbiamo sempre bisogno dell'altro perché siamo fragili ed è proprio la nostra fragilità che ci porta a cercare il legame. L'Io si rivela dunque una finzione e la psicologia del Noi diventa una vera e propria psicologia dell'esistenza che ci aiuta a superare i nostri limiti per vivere meglio con noi stessi e con chi ci circonda.